La rivincita di Gattuso

Ottobre 2020. Sole, umidità di ottobre e pochi presenti al San Paolo per via delle restrizioni Covid. In un clima surreale, a Napoli arriva l’Atalanta di Gasperini.

Partita difficile per gli azzurri che, al netto dei convocabili, dovevano vedersela contro una delle squadre (a detta della stampa italiana) più forte della Serie A. Gattuso opta per un 4-2-3-1 con Bakayoko dal primo minuto e il tridente Lozano – Politano – Mertens dietro l’unica punta Osimhen, alla ricerca della prima gioia personale nell’impianto di Fuorigrotta.

8 minuti…tanti bastano agli azzurri per svoltare la pratica verso il binario 081. Il primo goal arriva da pericolo scampato: Gomez non è incisivo e sul ribaltamento di fronte Politano supera Gosens, vede la sovrapposizione di Di Lorenzo, il cui cross, solo spizzato in uscita da Sportiello, viene corretto in gol da Lozano.

Il messicano è ormai sulle ali dell’entusiasmo e poco dopo, segna anche la sua prima doppietta in azzurro, approfittando di un errato posizionamento del duo Palomino – Romero. Il Napoli non si sazia e Politano, con un bel sinistro, infila Sportiello. Bergamaschi ormai sottotono e Osimhen decide di chiudere la pratica: lancio di Ospina, si libera della marcatura di Palomino e fa 4. Gasperini si sbraccia ma i suoi vanno al riposo sotto di quattro reti.

Seconda frazione e il Napoli gestisce il largo vantaggio e va vicino alla rete del 5 a 0 prima con Lozano e dopo con Mertens, ma in entrambi i casi, il numero 1 della Dea è attento.

C’è gloria per il giovane Lammers che subentrato a Zapata, infila Ospina.

L’Atalanta pensava all’imminente match di Champions… La bugia del Gasp che quel pomeriggio non volle accettare lo strapotere tecnico/tattico degli uomini di Gattuso.